domenica 26 luglio 2009

Incendi/ Borsellino: Tragedia annunciata in Sicilia e Sardegna
22:29 - POLITICA- 25 LUG 2009





"Responsabilità enti preposti al controllo del territorio"
Roma, 25 lug. (Apcom) - A giudizio di Rita Borsellino, eurodeputata del Pd, "quello che succedendo in Sicilia e in Sardegna è una tragedia enorme, le cui responsabilità vanno ricercate soprattutto presso quegli enti che sono preposti al controllo del territorio e che dovrebbero prevenire gli incendi". "Contro questa tragedia, che torna ogni anno a distruggere migliaia di ettari di macchia mediterranea, è necessario - afferma l'esponente democratica - agire sul terreno della prevenzione. Ma è anche doveroso che politici e amministratori locali abbiano il coraggio di affrontare e combattere una volta per tutte le cause sociali di questo fenomeno criminale".

http://liberalessandria.liberapiemonte.it/2009/03/07/ma-davvero-la-mafia-non-c%E2%80%99e-piu

Libera Alessandria

LIBERA ALESSANDRIA
La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. (Giovanni Falcone)


Ma davvero la mafia non c’è più?
mar 7th, 2009 by liberaalessandria.
Purtroppo gode sempre di ottima salute. Sta solo cambiando pelle.


Effetto di una petizione popolare del 1995, con cui Libera raccolse un milione di firme per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, la L.109/1996 prevede l’assegna zione dei patrimoni e dei beni di provenienza illecita a quei soggetti – Associazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni – in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro. In 11 anni ha permesso la destinazione a fini sociali di oltre 3000 beni immobili (appartamenti, ville e terreni) in tutta Italia.



In una intervista televisiva del 20 ottobre scorso, Vittorio Sgarbi in veste di Sindaco di Salemi (TP) (http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=omnibuslife&video=18063), dichiarava a proposito di mafia: “Io sono convinto che la mafia in Sicilia non ci sia più. Tutti i capi della mafia sono stati catturati. Oggi l’unico latitante mitizzato è Matteo Messina Denaro, ma non ha il potere di influenzare alcun sindaco”. Poi parlando dell’idea di creare un museo della mafia: “La mafia in Sicilia è interpretata come stato d’animo, come costume, come attitudine” come “idea metafisica”. Infine, sull’ associazione antiracket di Salemi, “nessun cittadino ha mai denunciato o denuncia il pizzo”, traendone poi la conseguenza, tra la perplessità dei conduttori, che quindi anche il pizzo non ci sia più.

A riportarci con i piedi per terra ci ha pensato tra gli altri, pochi giorni dopo, anche il Ministro Roberto Maroni durante l’inaugurazione di un agriturismo realizzato in una villa confiscata a Totò Riina a Corleone. Accompagnato da Luigi Ciotti, in veste di presidente dell’associazione Libera, spiegava come solo in Provincia di Palermo nel 2008 “sono stati sequestrati beni per 571 milioni di euro: la sfida è quella di metterli definitivamente a disposizione dei cittadini”. E Maroni ancora non sapeva che il successivo 18 novembre la DIA avrebbe sequestrato altri 700 milioni di euro (dodici società, 220 tra palazzine e ville, 133 terreni per un totale di 60 ettari) ad un imprenditore prestanome proprio del suddetto Matteo Messina Denaro. Alla faccia della mafia che non c’è più!

Abbiamo quindi chiesto al Procuratore Giancarlo Caselli, che senso abbia parlare di antimafia sociale al Nord: “L’antimafia sociale al Nord si spiega con il fatto obiettivo che la mafia è questione nazionale, non circoscrivibile a certe aree geografiche, specie sul versante economico-finanziario”. La mafia sta quindi cambiando. “Infatti, il potere criminale ormai è sempre più potere economico e sta trasformando radicalmente il mercato e la concorrenza, riducendoli a simulacri. Ciò perché il sistema illegale gode di vantaggi enormi (capitali a costo zero; facilità di aggirare molti ostacoli di legge nell’acquisizione di quote di mercato; offerta di prezzi più bassi, non essendo il profitto l’obiettivo immediato; possibilità di avere costi unitari nettamente inferiori; la corruzione e la violenza intimidatrice praticate sistematicamente), vantaggi che spiazzano ogni concorrente “pulito”, ne comprimono gli affari o lo “espellono” dal mercato, quando non lo “svuotano” fino a risucchiarlo, consentendo ai mafiosi o ai loro prestanome di impadronirsi delle sue attività. Così il libero mercato e la leale competizione economica diventano scatole sempre più vuote.” Prosegue Caselli: “togliere alla mafia i beni che essa ha rapinato alla collettività è importante dovunque, non solo nel Mezzogiorno ma anche nel Nord. Anche perché l’antimafia sociale è materializzazione della legalità come convenienza: in quanto restituzione del “maltolto”, cioè di parte delle ricchezze accumulate dalla mafia mediante un sistematico drenaggio delle risorse ed un’economia di rapina che condiziona e “vampirizza” il tessuto economico legale (a forza di estorsioni, usure, truffe, appalti truccati, tangenti, eccetera). L’antimafia sociale, in altre parole, è la dimostrazione che l’antimafia è recupero di legalità che “paga” anche in termini di nuove opportunità di lavoro e di nuove occasioni di iniziative imprenditoriali. Siamo nell’orbita di quell’antimafia dei diritti che è indispensabile realizzare (insieme all’antimafia della cultura) perché i successi della repressione si consolidino e non risultino alla fine effimeri. L’antimafia sociale diviene così baluardo della democrazia contro i ricatti e le umiliazioni dei mafiosi. E’ sintesi di dignità ed indipendenza conquistate col lavoro: il modo più efficace per coinvolgere la società civile in un effettivo impegno antimafia, senza più deleghe esclusive alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura, inevitabilmente indebolite se lasciate sole”.


Carlo Piccini



Posted in: Attività del Coordinamento Provinciale di Alessandria.


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#1 Alessandro Fazzi
on mar 8th, 2009 at 00:37
Bell’articolo.
Tra l’altro, dopo aver appreso le sopracitate dichiarazioni di Sgarbi sto andando ad aggiungere uno spillone nella sua bambolina vodoo dato che sembra funzionare: le sue condizioni peggiorano…

#2 formaz
on apr 4th, 2009 at 07:33
Autore
La società dei prof truffatori
Repubblica — 10 novembre 2004 pagina 7 sezione: PALERMO

I fondi dell’ Unione europea erano destinati a incentivare l’ occupazione al Sud attraverso corsi di formazione nel campo del turismo e dello spettacolo, in realtà avrebbero finito per finanziare carrozzoni per spese mai sostenute. Andava avanti così da almeno tre anni: Salvatore Messina, che si fregiava del titolo di professore, continuava a sfornare corsi, li proponeva all’ assessorato regionale al Lavoro e riusciva a farseli pagare con i soldi del Fondo sociale europeo. Molte delle fatture del professore Messina sarebbero state false o gonfiate ad arte. Sono stati i finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria a scoprire la truffa. E così, la Procura di Palermo e il gip Giacomo Montalbano hanno fatto scattare le manette per Messina e quattro suoi collaboratori: Maurizio Grandi (rappresentante legale di una società del Bresciano, la Mirai, indicato come il braccio destro del professore), Aurora Anania (tutor dei corsi di formazione), Cristoforo Candela (responsabile amministrativo di Innova, centro mediterraneo per lo sviluppo sostenibile, che è una delle associazioni riconducibili a Messina), poi Antonino Delli Carpini (legale della Ari srl). Vanno agli arresti domiciliari Sarina Barbaccia (altra collaboratrice di Messina, tutor dei suoi corsi) e Domenico Petrungaro, già funzionario regionale del dipartimento formazione professionale, pure lui nella schiera dei consulenti del professore. Tutti devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata nei confronti dell’ Unione europea. L’ inchiesta è molto più ampia: sono 13 le persone raggiunte da avviso di garanzia. Sotto inchiesta ci sono altri collaboratori di Messina e imprenditori che gli hanno fornito fatture dubbie per le più svariate prestazioni ai corsi di formazione. Un avviso di garanzia è stato notificato a un altro funzionario regionale che ha rivestito incarichi dirigenziali all’ interno del Gruppo rendicontazione del dipartimento formazione professionale: pure lui avrebbe fornito consulenza a Salvatore Messina. Secondo la ricostruzione della Guardia di finanza, il gruppo sarebbe riuscito a farsi finanziare corsi per 20 milioni di euro. Almeno 9 milioni sono ritenuti il frutto di costi gonfiati. E 5 milioni sono stati bloccati dagli investigatori in 39 conti correnti bancari. Il resto dei soldi - questo il concreto sospetto di chi indaga - avrebbe già preso la strada di qualche banca estera, probabilmente in un paradiso fiscale. D’ altro canto, la strada dell’ estero era stata presto segnata: molte delle società che fornivano servizi ai corsi di formazione finiti sotto inchiesta hanno sede in Inghilterra e fanno capo all’ entourage dello stesso Messina. «Riteniamo che i pagamenti per le prestazioni dichiarate e mai effettuate erano in realtà un sistema efficace per trasferire i soldi lontano», ha spiegato il tenente colonnello Giovanni Padula, comandante del Nucleo speciale di polizia valutaria di Palermo, nel corso della conferenza stampa tenuta alla caserma Cangialosi. L’ inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, dai sostituti Roberta Buzzolani, Maurizio Giordano e Lilia Papoff. s.p.

lunedì 13 aprile 2009

Sisma Abruzzo:Riflessioni!Le Cassandre ...

La Presidente Ucle ringrazia il Ministro Scajola per il recente obbigo di norme ricostruzione antisismche.
"Certamente lodevole l'iniziativa del Ministro Scajola di introdurre l'obbligo dell'applicazione delle norme antisismiche ", ha dichiarato il Presidente Ucle prof Yasmin A. von Hohenstaufen P.puntualizzando , invero ,che quando si rivolse allo stesso per una Ispezione, al Castello Hohenstaufen l'invio' tempestivamente ,precisandone il rigore.
Il problema sono coloro che l'hanno eseguita tramite il Ministero delle Finanze. Infatti arrivo' un certo Ispettore di Bartolomeo,che al telefono preciso' all'Ucle che non era un tecnico e poteva limitarsi solo ad un controllo contabile,per il resto si sarebbe attenuto a quanto affermato dal Com che era poi il controllato".A sua volta l'operato del Com era ratificato dal CTS dichiarato dalla Region decisum.Quindi i controllati erano anche controllori!
Il ricorso al Consiglio di Stato del febbraio o8 presentato dalla principessa Yasmin ,ha smantellato tuttavia il parere del CTS quale decisum,ma mero fatto endoprocedimentale e provvisorio."
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domenica 12 aprile 2009
Hohenstaufen Castle(sisma 97 Marche) gli errori della regione Marche !"Dimentica",nonostante migliaia proteste -esposti la ricostruzione del Castello!

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sabato 11 aprile 2009
Gli errori della ricostruzione nelle Marche ,secondo l'architetto scienziatoGuido Pelliccioni,perito di parte del Castello Hohenstaufen e perito Ucle
"Le linee guida, ha dichiarato l'arch. strutturista Pelliccioni , dovevano essere dettate da principi di duttilita'strutturale e non da principi validi per strutture isotrope ;infatti le direttive sono state interpretate considerando gli edifici in muratura come scatole perfettamente rigide.
In cio' non valutando le capacita' inerziali di edifici con proporzioni geometriche diverse.Infatti analoghe caratteristiche costitutive dei materiali edilizi , a parita' di qualita', hanno prestazioni diverse , in relazione alle proporzioni morfologiche della costruzione,ovvero capaci di resisterealle sollecitazioni dinamiche , in manierauguale , a prescindere della direzione della forzante sismica.Da cio' si deduce che la soluzione , soprattutto per centri storici , realizzati completamente in muratura di mattoni , pietre o a sacco , deve tener conto della capacita'di questi materiali dicomportarsi con strutture autoportanti.Replicando ,ad esempio cio' che Filippo Brunelleschi realizzo'perla cupola di S.Maria del Fiore di Fi , utilizzando perl'autoportanza dello stesso ,ilprincipio della muratura tessuta a spina di pesce, definita da lui stesso , cilindro corda, da lui stesso studiata e mutuata dall'arch Bizantina.Questo tipo di struttura consent un comportamento resistenziale spaziale degli edifici , ovvero capaci di resistere con la massima duttilita'alle sei caratteristiche di sollecitazioni costituenti i gradi di liberta' spaziali di qualunque elemento costruttivo, o in terza dimensione".

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Ed ecco quanto affermava l'Arch.Pelliccioni , responsabile team Architetti strutturalisti dell'Ucle in merito all'Ospedale di Aquila e ribadito in questi giorni:"Il nodo del problema e' legato alla enorme massa dimensionale dell'Ospedale stesso, con il suo fronte di quasi 2 km. Una struttura di questa dimensione e' comunque soggetta anche con carichi statici a cedimenti differenziali , costituenti ampi cinematismi.Possiamo immaginarci quali cedimenti differenziali possano , come purtroppo si sono deterinati, sotto l'azione sismica di poco inferirore a circa 7 Richter di magnitudo subita.Al di là delle polemiche di eminenti strutturalisti nazionali, in relazione alle normative asismiche adottate, e' una costruzione del 67 , finita con collaudi nel 2003,che ha attraversato temporalmente l'evolversi di diverse normative antisismiche.
La soluzione in questi casi ' quella di realizzare strutture con molti giunti di dilatazione dinamica meccanica ,in mdo tale da smorzare ,zone per zone, energia di deformazione del terremoto, al fine di far coincidere il baricentro delle masse della costruzione, con ilbaricentro delle rigidezze strutturali.Cio' per evitare momenti torcenti inauditi che hanno,difatto,nelcaso dell'Ospedale di Aquila, causato implosione di tuttele strutture di tamponature.Ancorameglio, sesi vanno adutilizzare materiali perfettamente duttili , soprattutto per la realizzazione di nodi strutturali dei telai principali e secondari costituenti le strutture portanti sui punti critici delle ,ovvero l'incrocio travi e pilastri stessi"
venerdì 10 aprile 2009
Hohenstaufen Castle

La Regione Marche aveva solo pochi giorni prima dichiarato corretto l'operato del Com che ratificava una stabilita' e sicurezza inesistente